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Data la vastità del territorio delle tre Valli, sono moltissimi gli itinerari che si possono percorrere, tutti diversi per caratteristiche e livello di difficoltà. Questa sezione del sito sarà sempre in aggiornamento dato che aggiungeremo nel corso del tempo tutti i nuovi percorsi che verranno "scoperti" da chi ama il nostro territorio.
http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2417
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Sulla cresta del monte Taieit dai Piani di Gerchia
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http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=3398
http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=3398
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Monte Pala da Pradis di Sopra
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http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2005
http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2005
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Sentiero Storico della Battaglia di Pradis da Pielungo
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http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2720
http://www.sentierinatura.it/EasyNE2/LYT.aspx?Code=SentieriNatura&IDLYT=1349&ST=SQL&SQL=ID_Documento=2720
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Giro della valle di Pradis
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Si sviluppa su 4,8 km nei dintorni delle Grotte, quasi esclusivamente attraverso strade a fondo naturale, boschi e antiche mulattiere. Dal piazzale ci dirigiamo ad imboccare la strada per Campone e appena superato il ponte sul Cosa (II puint di piere) prendiamo a sinistra la strada bianca che ci conduce, attraverso il bosco, sopra la vecchia cava di marmo di Pie (km 1,5). Da qui risaliremo verso destra il prato e quindi nel bosco di faggio per poi attraversare una radura con cespugli di nocciolo. Ritroviamo quindi la traccia della strada forestale (km 2,0) che risale il ciglio di Rio Secco e ci porta a ritrovare la strada per Campone (km 2,7). Da questo punto per i non esperti è consigliabile il rientro a Pradis lungo la provinciale, in quanto il resto del percorso presenta da qui in avanti alcuni tratti in forte discesa piuttosto pericolosi. Superata la provinciale proseguiamo prima su strada bianca e quindi su mulattiera attraverso il bosco, giungendo al crocefisso dei Battei (km 3,7). Con prudenza scendiamo lungo i tratti di "clapadòrie" che, lasciata alla nostra sinistra la borgata dei Planelles ci conducono al ponticello sul Cosa (km 4,2). Superatolo, risaliamo sulla strada asfaltata e prendiamo a destra raggiungendo la chiesa di Pradis e tornando al punto di partenza.
Si sviluppa su 4,8 km nei dintorni delle Grotte, quasi esclusivamente attraverso strade a fondo naturale, boschi e antiche mulattiere. Dal piazzale ci dirigiamo ad imboccare la strada per Campone e appena superato il ponte sul Cosa (II puint di piere) prendiamo a sinistra la strada bianca che ci conduce, attraverso il bosco, sopra la vecchia cava di marmo di Pie (km 1,5). Da qui risaliremo verso destra il prato e quindi nel bosco di faggio per poi attraversare una radura con cespugli di nocciolo. Ritroviamo quindi la traccia della strada forestale (km 2,0) che risale il ciglio di Rio Secco e ci porta a ritrovare la strada per Campone (km 2,7). Da questo punto per i non esperti è consigliabile il rientro a Pradis lungo la provinciale, in quanto il resto del percorso presenta da qui in avanti alcuni tratti in forte discesa piuttosto pericolosi. Superata la provinciale proseguiamo prima su strada bianca e quindi su mulattiera attraverso il bosco, giungendo al crocefisso dei Battei (km 3,7). Con prudenza scendiamo lungo i tratti di "clapadòrie" che, lasciata alla nostra sinistra la borgata dei Planelles ci conducono al ponticello sul Cosa (km 4,2). Superatolo, risaliamo sulla strada asfaltata e prendiamo a destra raggiungendo la chiesa di Pradis e tornando al punto di partenza.
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Percorso impegnativo, lungo 8 km di salita conduce ai 1.180 metri di quota della Casera Polpazza in vetta al monte Pala. Il tratto iniziale, fino alla località Zuaniers (km 3,2) segue il percorso del precedente itinerario. Da questo punto si prosegue invece in salita superando Rope e raggiungendo l'inizio, sulla destra (km 4,1), della strada bianca che attraverso il bosco di faggio e vasti prati ci conduce alle stalle di Mezzol (km 5,5). Da qui la pendenza della strada si addolcisce, seguendo due lunghe traverse nel bosco a faggio e abete. Nell'ultimo tratto, usciti dal bosco, la pendenza torna a farsi sostenuta, ma in poche centinaia di metri raggiungiamo la casera oggi adibita a rifugio escursionistico e il meritato riposo appagato dallo splendido panorama circostante.
È un itinerario dotato di apposita segnaletica, realizzato nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione Europea, che si sviluppa per circa 13 km sull'intero territorio comunale attraverso strade, mulattiere, sentieri e tipici borghi. Può essere percorso seguendo due anelli: per entrambe il punto di partenza ideale è posto nel capoluogo, in località Sompville, dove si può comodamente parcheggiare.
Percorso impegnativo, lungo 8 km di salita conduce ai 1.180 metri di quota della Casera Polpazza in vetta al monte Pala. Il tratto iniziale, fino alla località Zuaniers (km 3,2) segue il percorso del precedente itinerario. Da questo punto si prosegue invece in salita superando Rope e raggiungendo l'inizio, sulla destra (km 4,1), della strada bianca che attraverso il bosco di faggio e vasti prati ci conduce alle stalle di Mezzol (km 5,5). Da qui la pendenza della strada si addolcisce, seguendo due lunghe traverse nel bosco a faggio e abete. Nell'ultimo tratto, usciti dal bosco, la pendenza torna a farsi sostenuta, ma in poche centinaia di metri raggiungiamo la casera oggi adibita a rifugio escursionistico e il meritato riposo appagato dallo splendido panorama circostante.
È un itinerario dotato di apposita segnaletica, realizzato nell'ambito di un progetto finanziato dall'Unione Europea, che si sviluppa per circa 13 km sull'intero territorio comunale attraverso strade, mulattiere, sentieri e tipici borghi. Può essere percorso seguendo due anelli: per entrambe il punto di partenza ideale è posto nel capoluogo, in località Sompville, dove si può comodamente parcheggiare.
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Lungo circa 14 km, attraverso Pradis di Sopra e la Mont di Vit, ci porta fino a Vito d'Asio, all'antica pieve e a Clauzetto, lungo un tracciato non troppo impegnativo e dotato di punti panoramici notevoli. Superato il bosco e la pineta sotto il parcheggio delle Grotte incrociamo l'asfaltata dei Cocchius che prendiamo a sinistra per circa 100 metri fino ad imboccare a destra la ripida sterrata (La Frate) che risale il bosco. Superato il bosco e la località Queste, giungiamo al punto di partenza della strada bianca dei Mions (km 1,0 località Agaries), che imbocchiamo e ci conduce in località Omenars (km 2,6) dove prendiamo a destra superando la chiesetta del Crocefisso e giungendo dopo circa 500 metri al bivio per il monte Pala dal quale proseguiamo in salita a sinistra. Al primo tornante, in località Zuaniers (km 3,2), prendiamo a destra la strada per la Mont di Vìt. Seguendo il versante sopra Clauzetto, godiamo di un vasto panorama sulla pianura e giungiamo ad attraversare le stalle di Spignons, alla quota di 742 metri, il punto più alto della nostra escursione. Si entra nel territorio del Comune di Vito d'Asio, prendiamo a sinistra ad un primo incrocio (km 6,5) e a destra a quello successivo (km 7,4) giungendo al monumento degli alpini e quindi scendendo rapidamente alla parrocchiale di S. Michele Arcangelo (km 8,8) che lasciamo sulla nostra destra. Proseguendo nell'abitato di Vito d'Asio, dopo circa 200 metri, risaliamo il prato sulla destra e ci immettiamo sulla splendida mulattiera che ci conduce all'ombra del bosco fino alla pievde di S. Martino d'Asio (km 9,6).
Dalla pieve la strada asfaltata ci riporta alla circonvallazione di Clauzetto che seguiremo a destra attraverso Ribons, fino a ritrovare la segnaletica relativa agli antichi percorsi che, lungo la strada di Val, seguiremo fino in località Pezzettes (km 12,6) e quindi sulla provinciale per Pradis fino a superare (alla nostra sinistra) l'ancona dei Vaganins e a imboccare, dopo 100 metri, il tratto di mulattiera che ci porta a superare il rio Molat (km 13,6) su un ponticello in corrispondenza di una caratteristica cascata. Prendendo l'asfaltata a sinistra rientriamo alle Grotte di Pradis.
Lungo circa 14 km, attraverso Pradis di Sopra e la Mont di Vit, ci porta fino a Vito d'Asio, all'antica pieve e a Clauzetto, lungo un tracciato non troppo impegnativo e dotato di punti panoramici notevoli. Superato il bosco e la pineta sotto il parcheggio delle Grotte incrociamo l'asfaltata dei Cocchius che prendiamo a sinistra per circa 100 metri fino ad imboccare a destra la ripida sterrata (La Frate) che risale il bosco. Superato il bosco e la località Queste, giungiamo al punto di partenza della strada bianca dei Mions (km 1,0 località Agaries), che imbocchiamo e ci conduce in località Omenars (km 2,6) dove prendiamo a destra superando la chiesetta del Crocefisso e giungendo dopo circa 500 metri al bivio per il monte Pala dal quale proseguiamo in salita a sinistra. Al primo tornante, in località Zuaniers (km 3,2), prendiamo a destra la strada per la Mont di Vìt. Seguendo il versante sopra Clauzetto, godiamo di un vasto panorama sulla pianura e giungiamo ad attraversare le stalle di Spignons, alla quota di 742 metri, il punto più alto della nostra escursione. Si entra nel territorio del Comune di Vito d'Asio, prendiamo a sinistra ad un primo incrocio (km 6,5) e a destra a quello successivo (km 7,4) giungendo al monumento degli alpini e quindi scendendo rapidamente alla parrocchiale di S. Michele Arcangelo (km 8,8) che lasciamo sulla nostra destra. Proseguendo nell'abitato di Vito d'Asio, dopo circa 200 metri, risaliamo il prato sulla destra e ci immettiamo sulla splendida mulattiera che ci conduce all'ombra del bosco fino alla pievde di S. Martino d'Asio (km 9,6).
Dalla pieve la strada asfaltata ci riporta alla circonvallazione di Clauzetto che seguiremo a destra attraverso Ribons, fino a ritrovare la segnaletica relativa agli antichi percorsi che, lungo la strada di Val, seguiremo fino in località Pezzettes (km 12,6) e quindi sulla provinciale per Pradis fino a superare (alla nostra sinistra) l'ancona dei Vaganins e a imboccare, dopo 100 metri, il tratto di mulattiera che ci porta a superare il rio Molat (km 13,6) su un ponticello in corrispondenza di una caratteristica cascata. Prendendo l'asfaltata a sinistra rientriamo alle Grotte di Pradis.
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